INDICE DI UGUAGLIANZA DI GENERE 2020: QUALI PROSPETTIVE CI ATTENDONO?
- by Segreteria ADGI
- 30 ott 2020
E’ stata pubblicata la quinta relazione sull’Indice di uguaglianza di genere elaborata dall'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE). L'indice di parità di genere fornisce un importante parametro per il monitoraggio dei progressi in materia di parità di genere nell'Unione Europea, soprattutto per la realizzazione degli obiettivi dell'UE e per il soddisfacimento degli impegni internazionali come la piattaforma d'azione di Pechino e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e i suoi Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS).
L'indice appena pubblicato – in riferimento ad un periodo monitorato a partire dal 2010 - copre una serie di indicatori nei settori del lavoro, del denaro, della conoscenza, del tempo, del potere e della salute e tiene conto degli indicatori anche con riferimento alla violenza ed alle disuguaglianze; esso rivela che l’Europa è ancora molto lontana dal raggiungimento di un livello soddisfacente di uguaglianza di genere.
L'attenzione tematica dell'Indice 2020 si rivolge al sistema digitale e come questo ha influenzato e influenzerà le dinamiche di genere, soprattutto con riferimento al mondo del lavoro. Dall'analisi peculiare di tutti gli elementi connessi all'evoluzione digitale è emerso che l'espansione del lavoro organizzato attraverso le piattaforme online sta riproducendo le tradizionali disuguaglianze di genere, come il divario retributivo.
Tra i vari indici esaminati, quello relativo alla parità di genere nei processi decisionali ha subito il miglioramento più significativo (il 65% rispetto al 2010), ma è sempre quello più basso tra tutti gli indicatori con un punteggio di 53,5 su 100. Rispetto al settore pubblico, quello privato ha avuto più crescita verso la parità di genere e ciò grazie alle politiche di equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società. Belgio, Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia e Regno Unito hanno quasi un terzo delle donne nei loro consigli di amministrazione, ma si deve fare di più.
Per quanto riguarda i progressi dei singoli Stati membri possiamo segnalare un miglioramento dell’Italia (che ha guadagnato circa 10 punti rispetto al 2010), insieme a Lussemburgo e Malta. Ai primi posti restano ancora Svezia, Danimarca e Francia.
Carlien Scheele, direttore di EIGE ed Helena Dalli, Commissaria europea per l'uguaglianza, hanno certamente riconosciuto i piccoli, ma significativi progressi di alcuni degli Stati membri, ma evidenziano la necessità di superare al più presto gli ulteriori ostacoli che la pandemia ha frapposto nella strada per il progresso della parità di genere, attraverso politiche condivise di inclusione e sviluppo, anche sul fronte del digitale, dove le donne e le ragazze sembrano ancora non essere al passo, nonostante il sistema rappresenti il futuro in molti campi, tra tutti il lavoro.
La strada, quindi, è quella giusta, ma il superamento delle diseguaglianze deve passare per un maggiore impegno della politica e della società civile.
Change is possible!
Per approfondire: https://eige.europa.eu/gender-equality-index/2020