E’ da piccoli che si diventa grandi: come i bambini possono salvare il mondo
- by Segreteria ADGI
- 7 mar 2022
Con questo slogan l’UNICEF ha lanciato una petizione al Ministero dell’Istruzione affinché si introduca l’insegnamento della parità di genere nelle scuole.
Questo pur semplice assunto (“i piccoli saranno i grandi di domani”) ci impone una riflessione, soprattutto in quest’epoca storica così complessa e terribilmente violenta, come mai ci saremmo aspettati in così pochi anni.
Terrorismo, pandemie, guerre, violazione dei diritti umani, distruzione del pianeta, sono il drammatico resoconto di un fallimento, quello dell’Umanità.
Non temiamo di apparire troppo banali se prendiamo atto del fatto che gli adulti sono il prodotto complesso di un percorso e di un processo di apprendimento, soprattutto della vita. O meglio: di come si deve vivere e come ci si deve rapportare con gli altri.
Abbiamo tante volte stigmatizzato l’immobilismo culturale, atavico, che fa cadere anche i più progressisti in (ormai) insopportabili cliché che relegano la donna su un piano di apparenza e mai di sostanza.
Questo atteggiamento seppur apparentemente “ingenuo” è la spia che ci avverte che un grande lavoro di cambiamento deve ancora essere fatto perché purtroppo l'ambiente culturale - ormai è certo - fertilizza un terreno tossico sul quale cresce la malefica erba della sopraffazione e dei comportamenti violenti.
Non lavorare sulla parità di genere può portare, in contesti di arretratezza culturale, a considerare la donna come un oggetto e, in quanto tale, da possedere (con tutto quanto di inaccettabile ciò può significare).
In generale la violenza e la sopraffazione non necessariamente nascono da deviazioni patologiche: anzi, nella maggior parte dei casi si tratta della convinzione di esercitare un potere legittimo, quasi necessario. Questa è una realtà che si adatta ad ogni contesto in cui si pretende di esercitare una qualche prerogativa con una condotta violenta.
E vale, a maggior ragione, anche per la violenza contro le donne, ancora in pericoloso aumento dopo l’apparente rallentamento dovuto alle condizioni di isolamento a seguito della pandemia (UN Women, l’ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere, ha parlato di un’emergenza-ombra legata alla pandemia - shadow pandemic - o di una crisi nascosta - shadow crisis).
La stessa violenza che in contesti più ampi, come quelli dei conflitti internazionali, aumenta vertiginosamente in una escalation che vede vittime le persone più deboli.
Non possiamo, quindi, non gridare tutto il nostro stigma per le violenze e le violazioni dei diritti umani in tutti gli scenari di guerra, ai quali si è drammaticamente aggiunta la disastrosa guerra in Ucraina.
Dunque è davvero necessario ripensare il mondo e per farlo non si può che partire dai più piccoli.
Solo insegnando ai bambini tutto quello che sembrava scontato apprendere (e non lo è) potremo forse sperare di cambiare radicalmente il mondo: parità di genere, rispetto, diritti umani e pace devono essere insegnati, a partire dalle scuole.
Questa è la nostra riflessione per l'8 marzo di quest'anno: i bambini salveranno il mondo.